un'artista che mi ha aperto un mondo, l'adoro scopritela!
1) CODICI PRINCIPALI E COMPLEMENTARI:
Codice principale: album “Flags”
Interpreti: Brooke Fraser (chitarra e voce)
Genere: Pop-Rock.
Data album preso in esame: Febbraio 2011
Durata album preso in esame: 45 minuti, 16 secondi
Tracce: 11+2
1. Something In The Water
2. Betty
3. Orphans Kingdoms
4. Who Are We Fooling
5. Ice on Her Lashes
6. Coachella
7. Jack Kerouac
8. Sailboats
9. Crows + Locusts
10. Here’s To You
11. Flags
Bonus track
12. Shadowfeet
13. Albertine
Biografia:
Brooke Fraser è nata
(vedi ulteriori informazioni a fine post)
2) ANALISI DENOTATIVA:
Artista, colori scuri, rombi, titolo album, autrice.
3) ANALISI CONNOTATIVA:
Artista: contrasto chiaro scuro, determinazione, sicurezza.
Colori scuri: tristezza, mistero, curiosità, contrasto.
Rombi: spigolosità, irregolarità.
Titolo album: secondo piano, leggero, corsivo, contrasto con spigolosità di sfondo e nome.
Autrice: contrasto, preciso, diretto, mistero, profondità.
4) ANALISI IDEOLOGICA:
Flags (bandiere) è nato da un viaggio dell'artista nelle più remote zone degli Stati Uniti. "Stavo attraversando questi incredibili paesaggi e mi chiedevo che vita facessero tutte le persone che in passato avevano lavorato questa terra” racconta l’artista. Da questa premessa tutto diventa limpido, il tema si capisce subito.
Osservando la copertina non è immediatamente comprensibile il topic ma risulta molto suggestiva. Bandiere, il titolo, è scritto in bianco, con un corsivo molto leggero, quasi fluttuante.
La cantante è al centro della pagina. Tutta la copertina gioca su colori scuri, lei compresa. Questa profondità data da questi colori cupi fa capire il cuore del topic. Il fondo sembra una grande bandiera e lei collocata davanti ad essa esprime il fatto che noi possiamo essere paragonati a delle bandiere, sventoliamo ogni giorno la nostra storia, cultura. I colori scuri del fondo e della cantante stanno a ricordare che alla fine i nostri colori, la nostra bandiera tornerà a terra, sostituita da un’altra che non sarà la nostra.
Il nome della cantautrice è pesante sulla copertina, ma è un fatto voluto e decisamente ben riuscito per richiamare uno dei temi più importanti: i personaggi delle sue canzoni erano come bandiere e noi che siamo qui oggi, lei compresa, abbiamo piantato le nostre bandiere nella terra che una volta apparteneva a loro sostituendoli.
Copertina coerente con la neozelandese, risalta la sua profondità, la sua passione, il significato importante di ogni suo pezzo.
Positiva per il target di riferimento che comincia solo in questo periodo ad essere a livello internazionale. Chi la conosce già sa la passione e la personalità che lei stessa mette nelle sue canzoni, e lo sguardo che fissa chi vede la copertina stessa dice già in se molto.
Sicuramente di grande effetto il contrasto dei colori presenti, collocati ad arte, e il semplice ma intenso sguardo di Brooke che mette quasi suggestione. Il mistero che comunque lascia la copertina se non si conosce il topic dell’album può essere un fatto negativo, ma tutto torna a suo favore perché da sempre ciò che non si conosce incuriosisce.
Questa copertina in se è diversa dalle solite che circolano negli ultimi anni, non vuole catturare l’attenzione con mille colori, non è nata per vendere ma per emozionare e trasmettere il significato di terre lontane.
Che dire… strana, pulita, attraente, misteriosa e… vincente!